Sunday, December 31, 2006


C’è una cosa di cui parlo poco… che senso avrebbe del resto? A cosa mai può servire, parlarne? Però ho l’impressione di stare rimuovendo una parte di me… tante cose cambiano, e dato che non so come affrontare i miei problemi più seri, faccio finta che non esistano.

Che dire? Che non andiamo d’accordo, vabbè. Impossibile stabilire un dialogo. Impossibile parlare, se mi considera solo una bambina. Quindi sì merito affetto, ma affetto teorico, protezione incondizionata perché sono la sua piccola. Impossibile fargli capire che sono una persona, ora, che non ho bisogno di dolci e vestiti, ma di un supporto serio, di una spalla, di un conforto, di un appoggio e di qualcuno che mi sproni.

Certo, è un vecchietto. È difficile parlare anche perché tanti anni ci separano…

Tra qualche anno me ne dovrò occupare… ma già ora non li sopporto proprio, soprattutto non per più di qualche minuto. Vorrei essere bambina, guardarli con lo sguardo dell’affetto e non con quello freddo e distaccato che uso di solito… No, non è freddo o distaccato, anzi, li guardo così duramente per via dell’affetto… li guardo però in modo oggettivo (o almeno, a me sembra così), e invece vorrei avere gli occhi chiusi, tante e tante cose non vederle nemmeno, per non avere voglia di commentarle, e nemmeno di ricordarle.

Un bellissimo brano di “Il partigiano Johnni” conclude con la convinzione che il modo migliore per i figli di amare i genitori stia nell’amare i propri figli con la stessa forza con cui si è stati amati. Bellissimo, anche un po’rivoluzionario secondo me, però nel frattempo sento il peso (brutta parola, ma la sensazione è quella) del futuro, so che potranno contare solo su di me (e non solo loro… altre storie, questioni, situazioni irrisolte dietro l’angolo) e so che non si accontenteranno di vedermi amare i miei figli. Giustamente, certo. Dal loro punto di vista, ma anche dal mio di figlia, sento cosa è giusto. Dal punto di vista di un’altra me stessa, però, di quella che se n’è andata anche per non lasciarsi soffocare, di quella che una vita propria se la vorrebbe costruire, tutto ciò non ha molto in comune con la giustizia.

Wednesday, December 27, 2006


"[...] Amici, dalla barca si vede il mondo [...]"M.Luzi


Alla vita

Amici ci aspetta una barca e dondola
nella luce ove il cielo s'inarca
e tocca il mare, volano creature pazze ad amare
il viso d'Iddio caldo di speranza
in alto in basso cercando
affetto in ogni occulta distanza
e piangono: noi siamo in terra
ma ci potremo un giorno librare
esilmente piegare sul seno divino
come rose dai muri nelle strade odorose
sul bimbo che le chiede senza voce.
Amici dalla barca si vede il mondo
e in lui una verità che precede
intrepida, un sospiro profondo
dalle foci alle sorgenti;
la Madonna dagli occhi trasparenti
scende adagio incontro ai morenti,
raccoglie il cumulo della vita, i dolori
le voglie segrete da anni sulla faccia inumidita.
Le ragazze alla finestra annerita
con lo sguardo verso i monti
non sanno finire d'aspettare l'avvenire.
Nelle stanze la voce materna
senza origine, senza profondità s'alterna
col silenzio della terra, è bella
e tutto par nato da quella.


Mario Luzi

Tuesday, December 26, 2006

Nothing unusual, nothing strange, close to nothing at all.
The same old scenario, the same old rain, and there’s no explosions here.
Something unusual, something strange, comes from nothing at all.
I saw a spaceship fly by your window, did you see it disappear?


Quindi, è successo qualcosa o nulla? Contano di più i gesti o le parole? Le impressioni o i fatti? (O anche, ci sono o ci faccio?) È sempre la stessa storia che si ripete, magari con qualche modifica nei dettagli, giusto per non destare sospetti, oppure a parte lo svolgimento anche il finale è a piacere? Chissà… tanto per complicare le cose, le risposte che mi do variano insieme all’umore del momento. E le risposte di oggi mettono in dubbio quelle di ieri. E così via.
Fortunatamente, ogni tanto anche a me succedono cose, e la smetto di pensare. Cose che mi riportano al passato e allo stesso tempo mi tengono ben stretta al presente, e danno un significato a ciò che sono stata e sono tuttora. Una stretta di mano che sa di abbraccio, un sorriso che voglio ricordare, e per un attimo vorrei avere 10 anni di meno..
Un tuffo nel passato, una delle tradizioni di questo periodo.
Un tuffo nel passato, anche se tante cose sono cambiate, a partire da noi stessi. Siamo ancora noi, le stesse persone, negli stessi luoghi. Eppure prima non avevi la macchina, io avevo i capelli corti, tutti e 2 avevamo qualche chilo in più. Avevamo qualche anno in meno, e non è un modo di dire, eravamo ragazzini e non lo siamo più.
Che tenerezza mi fa ripensare a noi 2 allora… che tenerezza se ripenso a quanto poco ci mettiamo a entrare in sintonia.
Ti vedevo tutte le mattine, ma ora non è più possibile. Strade diverse, cercando di rimanere compagni di viaggio, ma non è la stessa cosa (anche io e te, mia cara Polidora, ne sappiamo qualcosa, vero?), e a volte vorrei tornare indietro nel tempo, avere la certezza che 5 minuti me li potrai dedicare anche domani.
Eppure non è nostalgia… in fondo, se non fossimo cambiati, cresciuti entrambi, se le nostre scelte non ci avessero portato tanto lontani, non avremmo nulla da dirci, oggi; non mi riconosceresti più, e lo stesso farei io con te; non mi avresti stretto la mano, non te l’avrei stretta io: saremmo 2 estranei.

Wednesday, December 13, 2006

chissà, che avesse ragione c......? la vita fa schifo.. o almeno, è dura. inutile illudersi, o avere dei sogni...
sono stufa del lavoro. nel senso dei rapporti falsi con le persone.. l'acidità dei capi, l'assenza della benchè minima comunicazione.. la voglia di scavalcare, superare, arrivare per primi... il sentirsi sfruttati, ma soprattutto umiliati. e più di tutto, la sensazione di doversi guardare da qualcosa o qualcuno.. il dover necessariamente partire diffidenti, sulla difensiva.
e d'altro lato, la voglia di approfondire con qualcuno... il sospetto di avere accanto delle belle persone (non tutti.. ma qualcuno si), ma che palle al solo pensiero di intavolare le solite conversazioni da pranzo... lievemente false e ipocrite... però sempre necessariamente amabili.
e allora ne sono certa: io non sono fatta per questo mondo.. non ho le caratteristiche per andare da qualche parte... io sono fatta per sognare, per sperare..... per cercare chi ha bisogno di aiuto, non per schivare chi non vede l'ora di travolgermi....
sono fatta per le chiacchierate, non per gli urli. per le canzoncine scemotte, non per il tunz tunz. per i colori allegri, i maglioni, le scarpe da ginnastica (o se proprio, le ballerine), le sciarpe e i guanti tagliati.... non per le borse con la g.
sono fatta per la cioccolata calda, per un buon risotto.... per le verdure grigliate e persino i minestroni....
sono fatta per una famigliona enorme... sai quelle che dove ti giri salta fuori un cugino... eppure questo più che un sogno mi sembra un'utopia, oggi.. per come va la mia vita, nulla mi fa pensare di poter uscire dalla solitudine attuale.
nulla mi fa pensare che ci sia un posto per me, da qualche parte.

Tuesday, December 05, 2006

Voglio un posto da poter chiamare casa...
voglio essere su una spiaggia a piedi nudi, ora, e sentire l'acqua e la sabbia tra le dita...
Voglio un fiore tra i capelli...
Voglio rivedere mio padre e accoccolarmi tra le sue braccia, che mi accarezzi i capelli al risveglio e mi dia un bacio di buongiorno...
voglio stare sola, in silenzio...
voglio un amica che mi sia vicina, che sappia starmi vicino anche in silenzio... insomma voglio la mia dori vicino...
vogli0 sorridere ad uno sconosciuto...
voglio che le persone che mi sono vicine siano serene...
voglio che Firenze si svegli dal suo torpore...
voglio io stessa svegliarmi da questo torpore...
Voglio smettermi di innamorarmi di tutto, ed innamorarmi veramente di qualcosa...
Voglio smetterla con i "non so"...
Ma voglio continuare ad essere io...

scopro che potrei andare avanti all'infinito... allora decido di smetterla con questi voglio, e di realizzarli pian piano, per quanto possibile, uno alla volta...
cominciando da questo post...

Friday, November 24, 2006

Che silenzio che fa questo blog.. senti cicci? Che succede? Mmh tu non me la conti giusta…
Per quel che mi riguarda… bè, oggi è il 24: la mia fida consulente astrologica mi ha assicurato che buone nuove aspettano i pesci… e per quel che riguarda il passato non c’è tanto da dire. Qualcosa è successo, ma è difficile spiegarlo.
C’è una nuova consapevolezza, in me: ho realizzato che non mi ritrovo più nella mia vita, sono imprigionata nelle conseguenze di scelte che avevo fatto l’anno scorso, e in cui ora non mi riconosco. Non ho neanche la forza di staccarmene, e non sono tanto sicura che sarebbe la cosa giusta. Però neanche così posso andare avanti. Lo so, è necessario cambiare ciò che non mi va bene, ma non è poi così semplice…
Quanti “non” avrò scritto in poche righe? Meglio non contarli…. Dov’è finita la dori ottimista, quella che non poteva fare a meno di sperare nel lieto fine? Ora mi chiedo se può esistere felicità senza illusione, e se una è conseguenza diretta dell’altra.

Sunday, November 05, 2006

Non vado mai bene. A volte perché sono nervosa e qualsiasi cosa mi dicano rispondo male, mentre invece altre volte pretendo che tutti siano allegri e abbiano voglia di parlare e non li lascio in pace. Sono perfettina, e vivere con me è un problema perché rompo…. Invado gli spazi altrui, parlo mentre vediamo un film, faccio battutine riferite a fatti passati… eccetera eccetera. Bla bla. Comu a fazzu a spaju. Uffa. Comincio a essere stufa. Mai pensato di non avere difetti, ma non si può parlare d’altro ogni tanto?

Saturday, November 04, 2006

Amo questa città, come se fosse la mia.
E oggi ne ricordo, commossa, una cicatrice.
Senza aggiungere altro, questa è una foto bellissima di David Lees.

Sono passati tanti anni dal primo concerto. Siamo cresciuti un po' tutti... è consolante ritrovarci ancora insieme, nonostante tutti i cambiamenti. Certi ascolti non sono cambiati e la nostra amicizia è "solo" cresciuta...
Quindi Dischi volanti, è uscito ieri... due cd ed un dvd... non è un post promozionale, è solo un promemoria, sto ascoltando Niccolò e sento che mi riscalda e sento che è come se mi stringesse le mani e volevo dirtelo e ricordare con un sorriso quel primo concerto al Guendalina e l'emozione del primo incontro...
una piccola chicca...

SANGUE DEL MIO SANGUE
ora so perché mi blocco
in questo amplesso funesto
perché quando ti tocco
sembra quasi che sia incesto
mani senza l'istinto
di possedere il tuo corpo
io ti ammiro come un dipinto
davanti al quale sono assorto
perché sei sangue del mio sangue
carne della mia carne.
N. Fabi

Monday, October 30, 2006

gli amici di m
Conoscere m. vuol dire ricevere un pacchetto completo, con persone dai caratteri diversi ma simili su alcune cose. Puoi scegliere quello che ti "aggrada" di più, c’è veramente di tutto.
M, vabbè, ci sarebbe troppo da dire. Diciamo che difetti seri ancora non gliene ho trovati... E poi quello che ha fatto il mio corso, il figo di turno, quello che sembrava scorbutico, l’avvocato che non si capisce che fine ha fatto, quello strano ma cosi strano che chi lo capisce, quello che m. consiglia alle ragazze come buon partito (e le ragazze puntualmente scartano…), il fratello sulle nuvole, quello che alla fermata del tram non saluta mai, quello dalle due lauree… ma sto iniziando a fare confusione. Poi la cosa bella è che ogni sera ne emerge uno, o si scopre meglio un lato del carattere di qualcuno. A volte mi danno persino l’impressione di far parte di un gruppo, e anche se so che non è così, non ci sono mai stata così vicina.
Ancora una volta, ringrazio il caso, le circostanze che mi hanno portata vicina a m&co e mi ripeto che adesso è il mio turno, tocca a me non perdere i contatti, non lasciare che quest’incontro mi passi solo accanto, come tanti altri, senza lasciare nulla di più duraturo.

Saturday, October 28, 2006

Ieri lui mi ha detto che per certe cose non ho intuito...insomma, Io non ho intuito per certe cose...(ovvero capire che una determinata ragazza non può piacergli)...
io...
sapesse lui di quanto poco intuito in quel campo è dotato, date che, dalle nostre chiaccherate, mi rendo conto che, probabilmente, non ha mai capito nulla...
pazienza Polidora, sono solo uomini...
Eppure (ti ricordi Dori?)...come volava la fantasia, come macinava la testa...in fondo, quanti bei ricordi...Ora chissà che cosa siamo. Io, in generale, che cosa sono...(?)

Friday, October 27, 2006

Time is never time at all
You can never ever leave without leaving a piece of youth
And our lives are forever changed
We will never be the same
The more you change the less you feel
Believe, believe in me, believe
Believe that life can change
That you're not stuck in vain
We're not the same, we're different tonight
Tonight, so bright
Tonight
And you know you're never sure
But you're sure you could be right
If you held yourself up to the light
And the embers never fade in your city by the lake
The place where you were born
Believe, believe in me, believe
Believe in the resolute urgency of now
And if you believe there's not a chance tonight
Tonight, so bright
Tonight
We'll crucify the insincere tonight
We'll make things right, we'll feel it all tonight
We'll find a way to offer up the night tonight
The indescribable moments of your life tonight
The impossible is possible tonight
Believe in me as I believe in you, tonight

Smashing Pumpkins

Monday, October 23, 2006

Noi sereni e semplici
o cupi ed acidi,
noi puri e candidi o un po' colpevoli
per voglie che ardono:
noi cerchiamo
la bellezza
ovunque.
E noi compresi e amabili
o offesi e succubi di demoni e lupi,
noi forti ed abili o spenti
all'angolo:
Noi cerchiamo la bellezza ovunque.
E passiamo spesso il tempo
così,
senza utilità (quella che piace a voi)
senza utilità (perché non serve a noi)

marlene kuntz

Sunday, October 22, 2006

Agli altri non importa di quello che importa a me. Mi capita spessissimo: succedono cose, la vita va avanti e la gente se ne scorda. Io invece sto ancora qua a pensarci. Magari è perché sono un po’ paranoica, ma ho spesso quest’impressione. Mi sembra che i miei ricordi non appartengono anche ad altri, perché loro hanno dimenticato tutto e hanno ricordi più importanti. Anche adesso, non riesco a dimenticare un sorriso e un timbro di voce, ma si tratta solo – lo so – della mia anima tredicenne, che non si decide a capire che sono cresciuta per l’anagrafe, ed è ora che cresca anche lei.

Friday, October 13, 2006

Vita milanese… proprio in pieno, ora. Mi accorgo che è ottobre solo per questo, perché ho tante cose da fare, e pensieri per la testa, e corro di qua e di là tutto il giorno, tutta la settimana. Ma non mi lamento... Come scrivevi tu tempo fa, non è poi così male.
Anche se una parola buona, un gesto carino, sarebbero graditi.. insomma niente di nuovo!
Il solito..
Le mattine a vincere la voglia di rimanere a letto, e poi subito dopo il divertimento di andare in giro in tram… c’è sempre qualcosa da osservare, in questa città infinita, e se proprio va male, posso leggere qualche pagina o perdermi nei miei pensieri.. come stamattina: stavo pensando (o dormendo in piedi?), ma era la mia fermata… mi hanno presa a spintoni pur di salire.
In ufficio, attenta a non trattare di nuovo male quel poveretto…. e a non fare troppo l’orso.
Dal prof, che giorni fa mi ha stupita con un “Non esistono domande stupide”. Wow. Naturalmente, a tanta fiducia è seguita una triste, stupida e insulsa mia domanda. Ma se lo dice lui…
Le serate a cercare un punto di contatto con la silenziosa nuova coinquilina.. silenziosa non solo nel senso che parla poco, ma vive anche circondata dal silenzio.
I week-end al mercato, a fare le pulizie o tra feste di laurea…. o a deprimermi con i racconti di altri disperati miei pari……..
Ma, sinceramente, non è poi così male. Soprattutto per le risate, le idiozie quotidiane, le uscite improvvise.. e gli incontri, le sorprese... e tutto il resto.
Buon autunno, cara.

Monday, October 02, 2006

Che strano…
È tutto un gioco di se e di coincidenze… o forse no, neanche coincidenze. Il punto è che basta così poco, per cambiare le cose.
Basta andare al supermercato per finire in una festa (ma c’entra anche il fatto che è proprio un così caro ragazzo….. iata a ccì su pija!). Basta non essere orsi come al solito, per accorgersi che un collega è veramente gentile e fa morire dalle risate. Basta uscire senza ombrello perché si metta a piovere, e proprio quando sembrava ormai sereno.
Eccetera eccetera.. ma è ora di smetterla vero? Cicci questa per me è un’illuminazione. Forse ci sono arrivata tardi, ma mi riempie di speranza sapere che tutto, o quasi, può succedere. Lo so, anche nel male... ma per una volta non ho voglia di pensarci.
E non mi va neanche di pensare alle conseguenze delle grandi decisioni (tipo quelle sull'università, il lavoro, i traslochi.. per non parlare dei matrimoni). Sono semplicemente felice di notare che può avere un effetto, fare una cosa o non farla. E a volte quest'effetto è addirittura positivo. Wow.

Thursday, September 28, 2006

A volte ci vuole proprio poco per cambiare idea.
Anche un incontro come tanti, destinato a non cambiare la vita di nessuno. Lo so che non ci saranno conseguenze, ma mi accontento di notare che si nascondono delle belle sorprese anche tra le persone che conosco da un po’, e tra quelle che mi stanno attorno, ma di cui so molto poco. Sì, forse è un peccato, si è sprecato tempo o qualcosa di più.. ma va bene così. Va bene se queste cose succedono! Mi basta saperlo.. almeno per ora.
Insomma, sorrido alla vita.
Fémme deserte.

Ancora una volta
Ancora una volta l’incontro infruttuoso.
Per aver troppo amato invano
un tempo,
a chi dovrò perdonare?
Vo in cerca d’un sorriso perso,
se destinato a me.
È scivolato nell’ombra e io mi son dissolta
- nuvola – in un tremore.
Procedo svelta nel nulla, sempre,
a capriccio d’un passo senza un filo di luce,
imperterrita.
E aspetto la schiarita, non potendo
ardere fino a splendere.
Sono sorda e non posso parlare, cerco di ridere.
Pioppi e sguardi trascorrono sullo stradone
fra i roveti del sogno che sanguinano bagliori vani.
Quando verrà il riposo d’un chiaro sonno senza rive,
senza eco che vi si desti? Acqua dolce, acqua morta alfine,
dov’anche il sogno non esiste più.
15 luglio 1960


André Frénaud
Tradotto da G. Caproni

Thursday, September 21, 2006


La nostra eroina
Ve la immaginavate così la nostra dolce Dori?
Chi l'avrebbe detto? Doppiata!!!!
Cara Dori, ma dove vuoi arrivare?
Comunque: "We're proud of you"...e dai, esageriamo "We trust in you"! Prima che tu lo dica: sì, è vero. Ho bevuto tre bicchieri di vino prima di scrivere questo post...sai, noi fuori corso viviamo in un misto di gioia (sincera per te) e sana invidia (ovverò: quando finirò?) questi eventi (per noi misteriosi) della vita delle persone che ci circondano.
Tu sbufferai: "Ma devo ancora finire..."; oppure mi dirai: "Gli esami non finiscono mai!".
Si lo so: ci saranno ancora gli esami del sangue, quelli delle urine, quelli (mmm...meglio non continuare...).
Dori: gioisci, ubriacati ogni sera (ops, quello lo fai già!), vivi questo periodo come se ti stessi per laureare! (come se...)
Ti avevo promesso un post che ne valesse la pena, mentre ti sto offrendo un post semi-demenziale (non del tutto, dai...).
Ma ti voglio bene, anche se con la toga, te lo devo proprio dire, non è che tu stia proprio bene (fortuna che non dovrai fare l'avvocato...). Insomma io ti preferisco così come sei, col tubino nero stretto, mentre fumi una sigaretta e accarezzi un gatto.
Insomma: complimenti, davvero. Ssii la mejo (un tocco di salentinità ci sta proprio bene, anche se...scritto così...ti sfido a capirmi).
Polidora fuori corso ti saluta e ringrazia la simpatica signora siciliana che ha inconsapevolmente offerto la propria immagine per farti sembrare simpatica!

Tuesday, September 19, 2006

Dopo le tante lamentele sulla condizione di stagista, oggi ho lavorato con il telelavoro.. eheheh tranquilla cicci non sono così avanti. È solo che sono ancora malata, e the show must go on, si sa.. Anche se è finita, com’era inevitabile, con chiacchierate davanti al caffè, qualche telefonata, una torta in frigo e la febbre per niente passata. Ma a volte ci vuole proprio!
Due pensierini al volo.. perché sconclusionata voglio rimanerlo a tempo indeterminato.
Ho dato un’occhiata al blog di un’amica di amici di amici, nonché ragazza di un cugino di un amico (ex spasimante), che per strani giri lavora per un reality…. Mamma mia che tristezza! Ora, non me la tiro con ocicoski, soprattutto per la mia parte (ehm), sicuramente c’è tanto di meglio, e per fortuna, però non ho potuto evitare di chiudere la pagina abbastanza in fretta.. contentissima che non siamo uguali tutti, al mondo, che non tutti scrivono su un blog per dimostrare quanto sono fighi.. e lieta di ricordare che qualcuno un po’ più simile anche a me c’è!
L'altra sera invece sono finita, mio malgrado (si sa come vanno queste cose), a rivedere “che ne sarà di noi” con muccino junior…. A parte la tristezza sconfinata del film in sé, e ancor più del rivederlo a distanza di anni (dovrebbero proibirlo a chi è incline a malinconia, rimpianti & simili).. ma come cacchio fanno ad avere tanto successo film così? Sì certo conosco la risposta.. però uffa!

Sunday, September 17, 2006

Milano di nuovo uggiosa e malinconica. Ma è un’atmosfera che mi si addice, e tutto sommato mi fa anche piacere.
Dovrei essere nel pieno dei festeggiamenti, no? Mai più attese angoscianti in mezzo a persone invariabilmente mille volte più preparate di me… eppure non sembra sia cambiato poi molto: ogni volta c’è una nuova fonte di preoccupazioni, e tutto mi fa pensare che la vita futura non sarà tanto diversa, o migliore, dell’attuale e di quella passata.
Bah. Non si capisce dove voglio andare a parare, vero? Bè, non lo so nemmeno io…

Saturday, September 09, 2006

Uffa. Quant’è difficile trovare un posto nel mondo.
Allora forse è meglio se mi metto seduta in un angolino, a gambe incrociate, ad osservare come vanno le cose. Ma lasciatemi stare, non venite a chiedermi nulla, non fingete che ve ne importi qualcosa.
Sarà che sono una contemplativa (linguaggio da… il libro che avevamo come classico di inglese… quello dei bambini nell’isola, con tutti quei cespugli e gli occhiali di quel povero bimbetto).
Sarà che mi sono stufata.
Sarà che non ho mai capito che ci sto a fare qua.
Evvai. Viva l’allegria.
Ma questo è il mio modo per ripartire. Prometto che lo faccio.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.


Cesare Pavese

Friday, September 08, 2006

Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica.
E c’è elettricità nell’aria. Puoi quasi sentirla; mi segui?
E questa busta era lì: danzava, come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti.
È stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita dietro ogni cosa, e una incredibile forza benevola, che voleva sapessi che non c’era motivo di avere paura. Mai.
Vederla sul video è povera cosa, lo so. Ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare.
A volte c’è così tanta bellezza, nel mondo, che non riesco ad accettarla.
Il mio cuore sta per franare.

(American beauty)

Sunday, September 03, 2006

Volver

Anche io come te, in terra straniera. Tutto il giorno su un computer a mettere ordine tra le carte, ascoltando buona musica. Sinceramente, non è poi così male.
Certo, niente a che vedere con il nostro mare, con le casettine bianche dei paesini e le vecchiette sedute fuori dalle porte di casa...
Ma, in fondo, anche passare davanti al Duomo è un bello spettacolo...e anche le luci sull’Arno di notte...le vogliamo buttare via?
Che dire, un nuovo anno: Milano - Firenze - Lecce: il nuovo Triangolo delle Bermuda?
Diciamoci tutto sin dall’inizio: qui io già lotto con la tazza del bagno che si è rotta...ma perché in questa casa si rompe tutto ciclicamente?
E a Milano tu, nella nuova casetta...la nuova coinquilina? Mi auguro tutto per il meglio...
Questa notte ho fatto un sogno orribile: era in corso qui da me una guerra con armi batteriologiche, il sogno finiva con me che mi buttavo a terra disperata e piangevo e imploravo:“basta...basta...basta”.
Pensare che da qualche parte qualcuno implora con le stesse parole. E noi continuiamo le nostre giornate, come se niente fosse, siamo così distanti. Non è crudele questa modernità che ci fa credere di conoscere, di essere informati, ma poi ci rende così insensibili a tutto? Perché se non fossimo vaccinati rispetto a tutto ciò che sentiamo, dovrebbe essere la disperazione in tutti, giorno e notte.
Questo post è il più sconclusionato di Ocicoski. Ok, la smetto di bere. Ma, anche da lucida, sottoscrivo tutto.
Pensavo: e se gli facessi uno squillo?? Scrivessi ciao come va? Dopotutto che male c’è… va bene che in amor vince chi fugge, ma se lui è rimbambito forte….
Poi però mi ha scritto lui. Finalmente si ricorda della mia esistenza.
E io me ne sto qua tremante…. Alla fine, naturale, ci rimango male per come mi molla in 2 secondi, senza neanche una parola di spiegazione per come si è comportato, come se non avesse mai ricevuto un messaggio…. Quasi senza chiedermi come sto.
Mi ero sbagliata, anche quella volta?
Ma come si fa a non sbagliare? Non c’è, chessò, una regola, un trucchetto…. Boh, anche un test andrebbe bene
.

Sunday, August 27, 2006

wow! non è incredibilente bella??
sono appena arrivata... milano semideserta, casa vuota, e tanto silenzio.... eppure mi sono affezionata, a questa città... mi diverto, a girovagare in macchina, e mi piace scoprire i suoi angoli seminascosti di bellezza.
un giorno, forse, imparerò anche a trovare un equilibrio migliore tra vita salentina e vita lombarda.... ad accettare con più serenità che 3 settimane di vacanza sono una parentesi, non un periodo di tempo isolato dal resto, una specie di letargo...
per adesso, come al solito cercherò di trovare la mia via giorno per giorno... magari senza farmi prendere troppo dalle piccole storielle quotidiane...
e che la bellezza sia con noi!

Tuesday, August 22, 2006

eccomi qua.... mica mi avevi data per dispersa vero?? no no sono sempre qua dietro a dare una sbirciatina... anche se a volte le cose che scribacchio qua e là sono troppo dementi per essere messe qua sopra.......
stavolta faccio un'eccezione, senò poi mi sgridi....... eheheehehehe
dunque, in tre parole: mi sono stufata. basta lamentarsi.... tanto non serve a niente. indi w la birra e il vino, w gli amici e speriamo di trovarne ancora di veri.... w le belle serate e le persone che ci fanno venire voglia di parlare.... e per finire, forza e coraggio!! (o preferisci putttroppo?!!)
va bene, la smetto....... forse è meglio.

Friday, August 18, 2006



Eccolo...è lui.
Lui che avrei seguito ovunque, lui che avrei ascoltato per ore. Lui che non avrà mai un simile, un "Però, gli somiglia". Mai.
Lui che era senza dover fingere.
Marcello, in questo tuo gesto sconsolato mi rispecchio ogni mattina al risveglio. La tua foto sul comò. Ci si guarda, sorridendo disillusi per quello che ci viene prospettato nelle prossime ore.
Niente di nuovo, si direbbe, ma non si può mai dire.
Pochi uomini sono rimasti, Marcello, tutti gli altri li avrei mandati a scuola da te, ma non so quanto avrebbero mai potuto imparare. Non parlano, pensano che fingere sia una vittoria. Partono senza lasciare un biglietto. Hanno paura di amare.
Pazienza, alzo anche io le mie mani...è una nuova alba, senza di te... Pazienza. Ci sei già stato, ti posso ancor adesso vivere: è già abbastanza. Grazie Marcello.

Wednesday, August 16, 2006

Dori...Dove sei?
Partiamo, vero?
Io sono qui che ti aspetto, con le valigie in mano. Sono pronta, e tu?
Dai, non perdere troppo tempo per prepararti! Butta dentro poche cose; e poi, del resto, lo sai già che la valigia diventerà pesante durante il cammino.
Come, non ci sei? Eppure l'appuntamento mi sembrava chiaro...
Dove si va? Ma che domande fai? Se lo sapessimo non avremmo bisogno di partire.
Chissà perché le persone a cui vogliamo più bene sono quelle che, a volte, vediamo di meno.
Questo per dirti che ci aspettano tanti chilometri, che dobbiamo vivere qualcosa insieme. Io ti prenoto per la prossima estate, o anche prima.
Intanto ti abbraccio, ora che sei qui, a pochi km, ma è come se fossi più lontana che a Milano...ci si sente meno...mi dispiace e scusami se posso far così poco.

Sunday, August 13, 2006

Porque no supiste entender a mi corazon
lo que habia en el porque no tuviste el valor de ver quien soy
porque no escuchas lo que esta tan cerca de ti
solo el ruido de afuera y yo
que estoy a un lado desaparezco para ti

No voy a llorar y decir que no merezco esto
porque es probable que lo merezco pero no lo quiero
por eso me voy que lastima pero adios
me despido de ti y me voy
que lastima pero adios me despedio de ti

Porque se que me espera algo mejor
alguien que sepa darme amor
de ese que endulza la sal y hace que salga el sol
yo que pense nunca me iria de ti
que es amor del bueno de toda la vida
pero hoy entendi que no hay suficiente para los dos

No voy a llorar y decir que no merezco esto
porque es probable que lo merezco pero no lo quiero
por eso me voy que lastima pero adios
me despido de ti y me voy
que lastima pero adios me despedio de ti

Me voy que lastima pero adios
me despido de ti y me voy
que lastima pero adios
me despido de ti y me voy
que lastima pero adios
me despido de ti
me voy
que lastima pero adios
me despido de ti
me voy

J.Venegas

Wednesday, August 02, 2006


Love is complicated -- full of sacrifice and compromise. But maybe that’s the best part. - Sally
Maybe getting over someone you’re in love with isn’t impossible. Unless, maybe you don’t actually get over it. Maybe you just learn to live with it. - Felicity
I'm learning little by little that we decide what our lives are gonna be. Things happen to us. But it's our reactions that matter. - Sally
When your heart gets broken, you sort of see the cracks in everything. - Sally
You can't know who that person is, the person who will become your ultimate confidant, your soul mate, or your lover. - Sally
On one hand, expectations can inspire you, but then again, they can really let you down. - Sally
Sometimes bad things just happen -- no reason, no purpose. They just occur and we're left to pick up the pieces the best we can. - Sally
Our best decisions, the ones that we never regret, come from listening to ourselves. - Sally
Sometimes it's the smallest decisions that can pretty much change your life forever. - Felicity
Do you know what I definitely believe in? Fate -- that things happen for a reason. – Felicity
Sometimes in a relationship, going through hell isn't so bad if you come out of it a little stronger. The same is true about friends. – Sally
I've become a real believer in not defining every single thing. Seems like everytime you think you've figured out what something is, it just becomes something else. – Sally
If equal affection cannot be, let the more loving one be me. - Sally

Monday, July 24, 2006

(una vignetta del sole24ore....... che letture colte!!)

Sunday, July 23, 2006

vorrei solo andarmene a casetta mia, adesso.....
spaparanzarmi su uno scoglio occupatissima a fare nulla, a parte osservare costumi altrui. divorare "la storia" di elsa morante senza sensi di colpa. chiacchierare un po' con la mamma e con la nonna. vedere le facce che purtroppo si vedono solo una volta all'anno, e bisogna provare ad aggiornarsi di quello che è successo nel frattempo.
soprattutto, vorrei svegliarmi quando mi pare e piace, senza il pensiero di una capa che mi aspetta.

Tuesday, July 18, 2006

ma perchè i prof vanno in vacanza?!!
dannazione

Tuesday, July 11, 2006

"Ogni tanto penso, come in questo momento, che proprio non ne vale la pena… tanto vale chiudersi in se stessi, pensare solo a sé, non lasciarsi coinvolgere ma lasciare che siano gli altri a rimanerci male per quanta poca attenzione dedichi loro… ma sì, porca malota, non sarebbe poi così ingiusto, né strano… solo normale.
Eppure faccio sempre gli stessi errori, continuo a star male per le stesse cose, a crogiolarmi nei sensi di colpa, prima del prossimo raptus asociale…."
tanto per smentire il post precedente, stranamente ottimista, avevo scritto questo, un paio d'ore fa... poi, dopo aver toccato il fondo della depressione (per motivi vari incrociati: sentimentali, esistenziali, e per la situazione attuale del mercato del lavoro in italia.... poi ti spiego, scusa la confusione), ho trovato nella mia casella una mail di felicia...... più a fagiolo di così non poteva capitare!! ma allora il dubbio rimane: ottimismo, speranza e apertura al prossimo? o mi chiudo in me stessa che tanto poi mi fregano?
ma che te lo chiedo a fare? so già la risposta...... ma è così difficile....

Sunday, July 09, 2006

“Siamo stanchi di diventare giovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito così sicuri. Non vogliamo essere subito già così senza sogni”
Pier Paolo Pasolini

Sunday, June 11, 2006

Ho un nuovo nome, adesso: caterina!
Che buffa la storia dei miei nomi, uno per ogni fase della vita, o per amico trovato. Malia, o mariiiiia, recentemente. Merirose, rosamunda, rosetta, iaia, nonina, meri.. tutti con attaccato un pezzetto di storia. Adesso questo caterina che mi piace un sacco (perché non ci ha pensato mia mamma?!!), e che mi fissa, per qualche giorno almeno, nella memoria di uno che un nome non ricorda mai.. e poi il marocchino che mi chiama maria rossella, e che ieri mi ha spaventata un po’. Questo dori, in ricordo di uno che non se lo meriterebbe poi tanto…. Quale sarà il mio prossimo nome?

Saturday, June 10, 2006

Gita a Roma.

É bello partire così...deciderlo alle 7.45 del mattino, quando l’appuntamento era alle 8 e si era proprio deciso di non andare...Arrivare in ritardo, ma di dieci minuti. Trovare i due compagni di viaggio, in una veste per te inusuale (perché, finora, compagni di viaggio non lo erano mai stati), svegli dalle sette (anche questo, com’è inusuale) e poi, soprattutto, svegli dopo una notte di festa (con il cuore, e non solo, ubriaco di spensieratezza).
Arrivare, salutarsi, ricevere in dono un cartoccio con dentro la colazione; aprire il sacchetto che sa di crema e richiuderlo, rimandando il piacere a più tardi.
Ancora essere tanto indecise, e piene di domande sulla confusa notte precedente. Ma il bello di aver scelto all’improvviso di essere lì, mi difende dal tornare indietro.
Ecco qui, come può cominciare una bella giornata di giugno, alla vigilia dei miei 24 anni, per festeggiare una spensieratezza che spesso manca, per ritrovare il gusto di stare bene, mentre dai finestrini davanti entra una bella aria fresca.
Ho ancora un bernoccolo in testa oggi, risvegliandomi, un atto stupido della giornata: entrando in macchina, rimanere “chiusa”, nella portiera per qualche minuto un dolore niente male.
Non perdona, il traffico e la disorganizzazione segnaletica di Firenze, che ci porta a vagare un po’ prima di trovare la strada giusta. Trovare l’uscita, e poi sopportare tutto il traffico, e pensare che c’è qualcuno che è in quelle scatolette ogni giorno, ad attendere lo scorrimento delle file e il verde dei semafori.
M. comincia uno dei suoi comizi politico-sociologici, sorrido pensando a quanti me ne attendono e ne sono felice. In tutte quelle macchine c’è una sola persona: se si raggruppassero, ci sarebbero 4 volte meno macchine. È così convinto lui, di questo, che sembrerebbe quasi realizzabile, e anche io penso che sarebbe bello.
Finalmente in autostrada, comincia il viaggio, con la musica di sottofondo scelta da due buongustai. G. ogni tanto si gira per controllare se ci sono, come sto (a volte anche dormo), la tenerezza del suo cuore è infinita, chi l’avrebbe detto una volta conosciuto. La musica non sempre mi fa sentire i discorsi che nascono, ma il paesaggio fuori è un cinema all’aperto.
Arriviamo a Roma, Flaminia piena di gente, ma non restiamo per troppo tempo imbottigliati, e anche se lo fossimo, il messaggio nella nostra bottiglia ha fretta di scorrere verso la foce del fiume, perché queste nostre tre vite insieme hanno qualcosa di molto simile al mare.
Arriviamo (ma chissà come), seguendo le indicazioni di un inserzionista dai due nomi (uno sull’inserzione, uno nella vita), ad un’uscita della Flaminia, dove ci aspetta un grande ma strano centro commerciale.
Si scende e si aspetta mentre per me è il tempo del bagno e della colazione messa in attesa. Sono le 11.30 circa.
Arriva M. e uno degli argomenti della giornata sarà la discussione sulla sua presunta bellezza (che io difendo a spada tratta). Ci porta nella sua casa, bellissima, dopo una serie di strade nel verde i cui nomi entusiasmano (Via Canada, Viale Africa, via Kenia...). Ci aspettavamo tutti, forse, qualcosa di diverso, invece troviamo un ragazzo della nostra età, con una innegabile passione per la musica, con un contrabbasso che troneggia, che traccia i confini del suo regno.
Bene, compiuto l’acquisto, a cuor leggero e macchina pesante, ci avventuriamo a Roma.
Tutto scorre tranquillo, come è facile non perdersi, e scoprire una città così...giusto andando avanti.
Sembriamo tre bambini, quando davanti viene loro messo un giocattolo colorato che suona.
Senza immaginarcelo, ci troviamo davanti Castel San. Angelo.
Senza fatica troviamo parcheggio, senza fatica ci ritroviamo in via della Conciliazione.
Quanto rischio di scrivere ricordando il più...
Si mangia nei dintorni, si entra nella Basilica di San Pietro.
Io sono in fila per entrare, guardo M. e G. e penso e dico: che situazione surreale! Mai avrei immaginato di essere in Vaticano proprio con loro, loro che sulla Chiesa non si sono risparmiati insulti e critiche (non che a volte...), è strano, ma mi fa tanto venire voglia di ridere. E sento anche il cuore che batte e l’emozione di G. che in questo posto non c’era mai stato.
Dopo la Basilica, si sale sulla cupola, che tanto mi fa pensare alla “Dolce vita” (in questa giornata romana, piena di luoghi morettiani), io temo lo spropositato numero dei gradini, che G. concentratissimo conta. Ogni tanto i due si voltano:- ci sei ancora? Se vuoi ci fermiamo? Dai, manca poco.
Mi sento così protetta, è una bella sensazione, anche se, magari, non ha alcuna base.
Vedere la Basilica da sopra, proprio mentre cominciava la messa, e sentirne l’emozione e la vertigine, aggrappati a una rete che impedisce la caduta: ne valeva la pena, ora lo so.
Arriviamo sulla cupola, M. perde la testa per una francese dai capelli rossi, io perdo la testa per la bellezza di ciò che mi si presenta davanti e per la gioia di non essermi fermata giù, lasciando andare solo loro due.
Si è fatta ora di tornare a casa. Troviamo la macchina, non troviamo multe. Tutto bene.
Partiamo per un ultimo giro panoramico, sorprendentemente riuscito.
Poi via, verso casa. Io dormo tanto, anche se ad un certo punto mi sveglio, perché è un trasalire sentendo “Wish You Were Here” e, se non avessi smesso di sognare, o se mi interessasse ancora tanto, potrei dire che i nostri occhi (i miei e di M.) dallo specchietto si cercavano e si tenevano l’uno sull’altro. A parte questo, un momento magico...che bella canzone.
Arriviamo a Montepulciano (ca.) terra di G. che ci ospita per la cena in una casa bella e colorata. Ho fame, cosa strana, e non solo fame di cibo, è una fame di vita che non sentivo da tempo, che sto riscoprendo giorno dopo giorno.
Io e M. salutiamo e ripartiamo verso Firenze, si parla, per rimanere svegli, perché finiamo per discutere sempre, pur pensandola sempre allo stesso modo. Ciò che cambia tra noi due sono i toni.
Ore 00.00 ca. apro la porta di casa, stanca e, ancora, affamata. Mi aspetta una lettera del ragazzo che non sta più con me, una telefonata nervosa, e l’attesa di M., di un suo squillo che mi dica “sono arrivato”, poi si spegne la luce. E così sia. Buonanotte
.

Sunday, June 04, 2006

Nonostante il timore di Carlyle che la modernità avrebbe trasformato tutti i rapporti umani in rapporti economici, il vero homo oeconomicus (che mira costantemente a massimizzare la propria utilità in qualsiasi transazione) è ancora una rarità che la maggioranza di noi trova piuttosto disgustosa. Ogni giorno, uomini e donne subordinano il proprio interesse economico egoistico a qualche altra motivazione, che sia la voglia di giocare, di oziare, di accoppiarsi o di mandare tutto a ramengo.
N. Ferguson, Soldi e potere nel Mondo Moderno

Friday, May 26, 2006

In biblioteca a Sesto ho trovato “la terra, la guerra, una questione privata”, il cd di un concerto dei CSI in onore e a memoria di Beppe Fenoglio… una questione privata perché è stato ritirato dal mercato il primo maggio 1998. Fore de capu. Sono qui in questa cucinetta piena di sole… muoio dalla voglia di azzannare un pezzo della torta di marco, ma l’avevo promessa alla mia coinquy (quando torna, così mangiamo insieme?)… oggi ho pranzato con la mia compagnuccia di stage (sai che è gioiellina? ehm) e il suo ragazzo… che bellini… Poi ho un’amica ciccina, vagamente logorroica e con tantissimo successo con i ragazzi, che si ostina a ripetere che mi vuole bene…. Altre persone sparse per il mondo o anche solo per l’italia che so non mi dimenticheranno: un paio di ragazze cinesi e una moldava che mi vogliono sposare, tanto per iniziare….. Una festa stasera mi aspetta…. hihihihi! Con birretta incorporata……. Per non parlare del paninaro dietro casa e della gelateria che ancora non ho provato, del negozio che ho scoperto in ticinese con cose carine e convenienti (peccato la tendenza alla taglia unica… a prova di circolazione sanguigna)… dei negozi “tutto a 50 cent e più” e di quelli “tutto costa 1€” pieni di inutilità, ma anche di sorprese…
Poi poi… la speranza che al lavoro prendano il pc nuovo, e che io possa usarlo almeno per un paio di giorni…. La speranza che arrivi la borsa di studio, così mi sentirò meno in colpa a comprare quello che mi serve o che solo mi piace… la curiosità per come sarà la mia vita tra un anno (cavolo, potrei essere ovunque a fare qualsiasi cosa)… La bellezza dell’insetto-foglia (oggi l’ho rivisto) dell’insettologo (se mi sentisse… lui che sostiene che benedetto croce ha rovinato l’italia, e che siamo tutti umanisti..): uno spettacolo! Veramente bello…. Anzi, bella! Non sapevo nemmeno che gli insetti sono solo quelli che hanno 6 zampe…… ma scusa, i ragni? Le malote? Vabbè che quelle da vicino non le ho mai guardate… chissà, magari hanno 6 zampe. La speranza che in futuro mi sentirò per (e con) qualcuno ancora come a dicembre…
Etc etc. solo alcuni dei motivi per stare bene. Convinta cicci?

Thursday, May 25, 2006

Ho pianto oggi.
Tante cose tutte assieme… in una parola, tanto stress.
Sono stanca. La casa nuova: scatoloni da spostare (ho il terrore che in metro si avvicini qualcuno di associazioni tipo “non sei sola”… sulle braccia ho assurdi lividi che sembra che mi hanno pestato di brutto!!), roba da sistemare, cassetti da pulire… una situazione un po’ così con le ex coinquiline.. adesso è veramente difficile sopportarle!!
Poi finalmente ho capito cosa vuol dire stanza doppia… qualcuno che ti guarda incuriosito se ti sgama a scrivere sull’agenda.. per non parlare del blog! La ragazza che c’è per questo mese mi ha già presa per pazza. Quanto siamo diverse……… non vedo l’ora che arrivi qualcuno scelto da me.
Poi il pensiero di Sesto… il fatto che cmq ci devo andare tutti i giorni, anche quando proprio non ne ho voglia, anche quando preferirei persino studiare a stare a sentire la capa…
Poi marco… ero con lui quando ho pianto. Siamo andati in mensa, consuetudine del mercoledì sera, abbiamo parlato un po’. L’ho accompagnato alla fermata del tram, ci siamo seduti sui panettoni ad aspettare. Lo consideravo un amico con la a maiuscola un tempo… gli voglio ancora tanto bene, ma sono sempre lì a chiedermi se siamo amici, se lo siamo mai stati, o se eravamo solo amici di classe, (per usare una sua espressione). Mi fa morire dalle risate quando inizia con le sue scemate… il modo tutto suo che ha di scherzare. Mi manca perché è una fonte di serenità, una di quelle persone con cui il tempo vola, e che non ti fa pensare (non troppo spesso) che la vita è uno schifo.
Ed era il suo abbraccio quello di cui avevo bisogno.
Come vorrei che fosse come prima…….. un abbraccio comunque non basta.

Friday, May 19, 2006


Ci sono persone che sono capaci di farti sentire in un film...o forse sei tu che le rendi capaci di questa meraviglia...loro in fondo non fanno niente di speciale: un sorriso in più, una stretta di mano un po' più forte. Uno sguardo per qualche secondo su di te.
Che dire? Non è facile fare chiarezza dentro di sé e i mesi passano, e le domande rimangono sempre le stesse...si parla di casi ciclici...vero?
Una mattina, eccolo, suona alla mia porta ed è in bici. Dice: 'ti accompagno io'...niente di più innocente, ma allo stesso tempo niente che potesse darmi maggiore emozione. Il cuore sussulta, anche se fuori mantiene la calma, e vorrebbe che la strada non finisse mai e vorrebbe che lui la portasse in qualche posto, facendola venire meno ai suoi doveri quotidiani... non ci posso fare proprio nulla. Mi piace questo 'amico' che non capisce o fa finta di non capire quanto importante lui sia per me... Certo, i casi si ripetono, ma le situazioni cambiano ed ora è, in un certo senso, tutto più difficile. Come è difficile non sentirsi un po' stupide per la pazienza riservata alla costruzione di castelli in aria, che si affianca alla costruzione di castelli di sabbia sulla terra(per quanto instabili, vivi, veri e anche amati e belli, nella loro fragilità).
Che dire? Forse un giorno mi aprirò il cuore, lo guarderò in faccia e gli chiederò di spiegarmi come vanno un po' le cose...
intanto Jules e Jim, anche se non è così...ma il bianco e nero è lo stesso...

Sunday, May 14, 2006

sensazione di solitudine.
improvvisa, quando non me l'aspettavo.
basta così poco.. a volte solo guardarsi attorno, e vedere persone tanto, tanto diverse da me... ma che ci faccio qui? che sto facendo?
e poi, anche quando sto bene con la gente (sì a volte capita persino a me), non lo faccio capire, me ne sto là chiusa e silenziosa........
uffa.
tra una settimana o poco più probabilmente non sarò in questa stanzetta angusta a scrivere... circondata da persone che ormai non mi conoscono più, che non salutano.. al massimo mi posso aspettare uno sguardo freddo.
eppure non è sempre stato così... ci sono state le chiacchierate in corridoio, le stupidate, i discorsi senza senso di chi straparla pur di non pensare agli esami....
le risate della mia vicina di stanza, che tutto il piano sentiva. dopo le lamentele ha dovuto mettere il silenziatore alla sua risata cristallina. povera!!
le cavolate che l'altra mia vicina sparava, soprattutto in vicinanza di una tv accesa con mike bongiorno o gerry scotti in sottofondo.
il giro di telefonate "a mensa all'1? all'1 partiamo o ci vediamo lì?", tutti i giorni, immutabili... la stessa persona sempre in ritardo.
chi mi chiamava nel cuore della notte, perchè aveva paura di morire, e non voleva farlo da solo.
e i tempi lontanissimi di "un posto al sole". del tedesco della 212....
i miei temuti aneddoti. ormai sono una leggenda (temuta).
requiem di un pensionato. 4 anni di vita.
(oddio, e del mio spasimante, ne vogliamo parlare? stupidastupidastupida... se non mi disprezzano o se si accorgono che esistono, bocciati!!)
sigh. anche tutto questo è finito.
sai, non importa cosa ci metti dentro, al tempo... quello passa, e a te rimane solo un po' di vuoto.
lo so cosa direbbe la mia parte ottimista: e allora riempi questo tempo che sta passando, ora!!
ha ragione, lo so, come sempre... ancora qualche minuto di lagna. poi mi passa.
e allora, dirai, che c'entra la foto con budapest? proprio non saprei, cicci...
ma perchè è così complicato trovare un po' di serenità?

Thursday, May 11, 2006

ma allora...basta un po' di assenza per disertare così? siamo due lavative?
io ho un po' di cose da raccontare. tornata a Firenze, nel bene e nel male...
ti chiamerò per una lunga chiaccherata, quando vorrai. intanto: che dire?
professoresse tristi che scontano la loro tristezz su di noi, correggendo ciò che loro stesse dettano... e poi Giovanni, a cui non manco... con in quale quasi litigare per strada, proprio di fianco al duomo, e andare via, sapendo che poteva anche finire così...e invece sentirsi tirare indietro dal laccio della borsa. e forse è proprio quell'essere tirata indietro, quel minimo gesto, che fa pensare che potrebbe valerne la pena. c'è qualcosa di buono,che va conservato. che fare...la confusione è l'ultima a morire.

Tuesday, May 02, 2006

invece, della serie scemate e simili, io i maschi non li capisco.
se andiamo d'accordo, sono bellini e dolci, poi nel giro di qualche mese si sposano... non con me!! e da sposati continuano ad essere gentili, a sfottere e a fare i carini. a fare domande, ad interessarsi...
poi chi mi ha dimostrato per anni di considerarmi una piccoletta scema all'improvviso sembra provarci.. e poi scompare, ancora una volta all'improvviso.
buh. non ho voglia di pensarci.
tanto non ci capisco mai niente. buh. che mi capiscano gli altri, per una volta? bah
tornata a milano, dopo la gitarella tra le montagne.
potrei esaurirti con vari argomenti, ne ho pensate di cose, in tre giorni di controllo parentale sulle mie azioni, ma non di certo sulla mia testa.
da dove cominciare?
ieri pomeriggio, una cosa bellissima si è trasformata in una sofferenza. passeggiata in montagna, in mezzo a un panorama mozzafiato e per me totalmente nuovo. ma partono le battute sulla politica, anche se solo goliardate, nessun discorso serio, in fondo. ma che tristezza. un gruppo di ragazzi e ragazze, età media, buh, 27-28 anni, e tutti, dico tutti, che hanno votato berlusca o da quella parte.
per carità, ognuno ha le sue idee, e sono la prima a rispettarle, se me le spiega con garbo e ci crede con onestà.
ma che la sinistra non sia capace di parlare con questa gente mi mette tante tristezza. ok, è l'era della televisione, e a volte le motivazioni dell'astio contro i comunisti o giù di lì sono solo antipatie a pelle... ma è solo questo? com'è possibile non riuscire ad essere ascoltati da queste persone?
poi la sofferenza di cui ti parlavo, dovuta alle parole di un tipo.... che ha tirato fuori le peggiori convinzioni leghiste... chica cara, come può un ragazzo di 27 anni dire cose tipo "ognuno se ne stia a casa sua", e fare battutacce su meridionali e senegalesi? (tra parentesi, detto da uno che lavora in svizzera, per guadagnare di più!!)
uffa. a volte sono stufa. non è possibile... sai un conto è sentire straparlare bossi... un conto è se le stesse cose le dice un ragazzetto che mi stava cmq antipatico, ma dicono tutti sia una brava persona.
non ho nemmeno reagito... all'inizio non me la sono neanche presa, tanto non avevo mai considerato quel tipo degno del mio ascolto, figurarsi delle mie reazioni. però poi.... sono stata anche zitta con mio cugino.. tanto non vanno d'accordissimo, e quando fa battutacce su di lui mio cugino reagisce male (lo capisco, questo genere di insulti fanno male), non volevo fomentare risse...
gli altri non sono arrivati a questi eccessi, ma alcuni di loro (6, mi hanno detto) votano lega.. non vuol forse dire che in fondo queste cose le pensano, anche se magari non lo ammetterebbero con la stessa schiettezza? e questo mi fa ancora più male, perchè alcuni li ho conosciuti un po', sono brave persone e mi hanno sempre trattato bene...
e poi la battuta, che ho già sentito, detta per scherzo, che mio cugino lo hanno accettato, perchè lui è bravo... cosa vuol dire, bisogna dimostrare qualcosa per essere approvati....?

Sunday, April 30, 2006

Oggi lei mi ha fatto troppo male per poter tornare indietro. Ufficialmente registro la fine di un'amicizia, tu sai con chi. Ora sono troppo triste per raccontare, ma quello che so per certo è che non lo meritavo. Per questo non rincorro più nessuno. Venga pure a tormentarmi con incubi e segnali inconsci, ma la cassa è chiusa.


Wednesday, April 26, 2006

intervista
visto l'enorme successo di ocicoski, abbiamo deciso di venire a curiosare...
per esempio, chi si nasconde dietro la misteriosa maschera di polidora, colei (colui?) che ha inventato il blog?
sappiamo poche cose di lei (lui?)... qualche accenno a firenze, altri a maglie (?), un taglio di capelli ardito e sicuramente molto fresco...
forse vorrà rispondere alle nostre domande... noi ci proviamo!!
prima di tutto, perchè questo blog?

Tuesday, April 25, 2006


Antonio Brancati

Di anni 23 - studente - nato a Ispica (Ragusa) il 21 dicembre 1920 -. Allievo ufficiale di Fanteria, il 1° marzo 1944 entra a far parte del "Gruppo di Organizzazione" del Comitato Militare di Grosseto, di stanza a Monte Bottigli sopra Grosseto ~. Catturato il 22 Marzo 1944 sul monte Bottigli, nel corso di un rastrellamento di forze tedesche e fasciste che lo sorprendono assieme ad altri dieci compagni nella capanna in cui dormono -. Processato il 22 marzo 1944 nella scuola di Maiano Lavacchio (Grosseto) da tribunale misto tedesco e fascista -. Fucilato lo stesso 22 marzo 1944, a Maiano Lavacchio, con Mario Becucci, Rino Cíattini, Silvano Guidoni, Alfiero Grazi, Corrado Matteini, Emanuele Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Nfinucci, Alfonso Passananti e Attilio Sforzi.

Carissimi genitori,

non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l'Italia.

Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all'Italia, nostra amabile e martoriata Patria.

Voi potete dire questo sempre a voce alta dinanzi a tutti.

Se muoio, muoio innocente.

Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo.

Solo pregate per me il buon Dio. Non prendetevi parecchi pensieri. Fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avete fatto per me e per la mia educazione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa.

Baciate per me tutti i fratelli: Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata.

Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l'amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre pensato in tutti i momenti della giornata.

Dispiacente tanto se non ci rivedremo su questa terra; ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo.

Ricordatevi sempre di me.

Un forte bacione

Antonio

Sappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo.

Sunday, April 23, 2006

Alcune cose che mi mancano di Firenze.
Mi manca svegliarmi la mattina, bere il caffè e correre in facoltà, magari anche spettinata. Magari con la speranza di incontrare qualcuno, che sia il sempre cercato o anche un'anima qualsiasi che mi aggiorni sulla sua vita.
Mi manca sedermi ad un tavolo nella sala studio, con tutte le persone che si alternano e vedere, tra i tanti visi differenti, quelli dei soliti clienti. Trattenere un sorriso di saluto, mostrare uno sguardo fraterno di alleanza, per un qualcosa di molto indefinito, contro un qualcosa di altrettanto oscuro. Ma presente.
Mi manca il pazzo, che ogni giorno, compreso il sabato, offre prova della sua costanza, e gira le aule e apre libri e accresce la sua cultura feconda tanto quanto nascosta da circuiti stracciati dei suoi nervi mentali, malandati chissà a causa di quale male. Il suo passo pesante si riconosce da lontano, cominciavo a tremare presto, qualche tempo fa. Ora mi preoccupo delle sue scarse assenze.
Mi manca il forno, in via dei Servi, la via parallela all'università. La merenda che mi concedevo di panini con dentro gocce di cioccolata. Buonissimi. Ma mi manca anche la schiacciata, per quanto sempre sia gloria alle pucce e ai rustici delle nostre ridenti terre.
Mi manca l'uscire di casa a fare due passi e trovarmi, dopo due minuti, in faccia al Duomo, e sentirmi persa davanti a tutta quella grandezza.
Mi manca passare di sera di fianco a piazza SS. Annunziata, deserta e mal frequentata. Sperare di non fare brutti incontri, scorgere da lontano la cupola, che rassicura.
Mi manca l'edicolante di vicino casa, un uomo buffo che ogni volta che compro un dvd mi dice "Ah, questo sì che è un bel film". Sento nostalgia nella sua voce e mi saluta, e mi fa sentire a casa, anche se è solo un'apparenza.
Mi manca piazza d'Azeglio, con i suoi alberi enormi, con le sue giostre piene di bambini, con le sue panchine, almeno una sempre vuota, ad aspettarti.
Mi manca il cinema Alfieri, dove andare di sera e dimenticare che ci sei, affidandoti alla fantasia di qualcuno che ha vissuto due volte, una anche per te.
Mi manca anche Giovanni, quando suona alla porta di casa, e magari non lo stavo aspettando. Mi manca quando viene la mattina presto e mi porta il caffè mentre sono ancora a letto...mi manca anche oggi che non so ancora bene se ci sarà domani...
In questa sera in cui qui non mi sento capita, mi manca tutto questo di Firenze, e anche di più.
E no che non ami Maglie, con le sue strade piccole, con le piante rampicanti, con le mura così bianche che sembrano di pane, con il cielo aperto che si vede sempre e non ha ostacoli che lo tengano fermo...ma non mi sento capita e almeno a Firenze nessuno fa lo sforzo di capire.

Friday, April 21, 2006



Oggi mi sono tagliata i capelli più o meno così...
Che post fashion, penserai!ma no...questa è Jean Seberg, l'attrice di "
A Bout de Souffle", di Godard...mah, chissà se questa chicca ti ricorda qualcosa.
Comunque, i capelli li ho tagliati davvero, anche se al 99% degli intervistati da me medesima sembrava una pessima idea...ma, in fondo "spiacere è il mio piacere".

Thursday, April 20, 2006

oggi mentre aprivo la pagina di ocicoski è comparsa per un attimo, chissà da dove, una scritta: "fiorentino. fatti non foste a viver come bruti.."
sigh che belle parole.. eppure io ignorantona lo sono già..
ho visto 2 minuti di "per un pugno di libri", quando ero giù. ma mi sembrava un mondo così lontano, e incomprensibile....
poi mi sento un'eroina se riesco a leggere un libro all'anno....

Wednesday, April 19, 2006

Cirano

Venite pure avanti, voi con il naso corto,
signori imbellettati, io più non vi sopporto !
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
perché con questa spada
vi uccido quando voglio.

Venite pure avanti poeti sgangherati,
inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza
avrete soldi e gloria ma non avete scorza ;
godetevi il successo, godete finché dura
ché il pubblico è ammaestrato
e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse
col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna
però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli ? L'arrivismo ? All'amo non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.

Facciamola finita, venite tutti avanti
nuovi protagonisti, politici rampanti ;
venite portaborse, ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatti
del qualunquismo un arte ;
coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
in questo benedetto assurdo bel paese.
Non me ne frega niente
se anch'io sono sbagliato,
spiacere è il mio piacere,
io amo essere odiato ;
coi furbi e i prepotenti
da sempre mi balocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.

Ma quando sono solo
con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora
da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia
e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore ;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d'essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo ma sono triste
perché Rossana è bella, siamo così diversi ;
a parlarle non riesco, le parlerò coi versi.

Venite gente vuota, facciamola finita :
voi preti che vendete a tutti un'altra vita ;
se c'è come voi dite un Dio nell'infinito
guardatevi nel cuore, l'avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso
che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali,
tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali ;
tornate a casa nani, levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco
e al fin della licenza io non perdono e tocco.

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada
ma in questa vita oggi non trovo più la strada,
non voglio rassegnarmi ad essere cattivo
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo ;
dev'esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole ;
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perché ormai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo Cirano.

Francesco Guccini
http://risateonline.it/upload/S/105838_Piccolotest0.htm

eheheh che cervellino....

Tuesday, April 18, 2006

Omaggio a Nanni in quel di Aprile
"- Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioé che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza...e quindi... "

Monday, April 17, 2006



prime parole milanesi... sigh sob cicci sono già arrivata.. e devo pensare ai soliti lavori di gruppo, e varie cose serie....

io poi continuo a scrivere in modo scemo... niente di "blog-style"... mi perdonerai? o mamma ho fatto pure la rima...

visto che ho messo on line pure il nostro caro mengolino?? mi è tornato in mente l'aneddoto dello stritolamento del braccio.... hihihihi lo so che sei verde dalla gelosia.... ma quanto mi servirebbe adesso, un gesto così... baf!!

Saturday, April 15, 2006

stasera come 5 anni fa...
tra qualche anno ancora chissà...
per ora ocicoski in rete!! che bella sorpresa.... da una parola inventata, ma che ha avuto un successone!!
a tra poco.. e non voglio commenti sulla mia petinatura!!!

Friday, April 14, 2006

...un'altra parte di noi viene da qui. O, almeno, qui arriva. Chissà se mai i due termini si invertiranno... (troppi punti di sospensione, ma che cosa vorranno mai sottintendere...)
...è da qui che veniamo, o almeno una parte di noi. che ne dici, Marirose? piccola sorpresa per te...magari alla fine si ricancella tutto e si parte da zero? Ma ci riusciremo?
Ocicoski!
finalmente ci siamo... domani sera, come cinque anni fa.