Wednesday, December 13, 2006

chissà, che avesse ragione c......? la vita fa schifo.. o almeno, è dura. inutile illudersi, o avere dei sogni...
sono stufa del lavoro. nel senso dei rapporti falsi con le persone.. l'acidità dei capi, l'assenza della benchè minima comunicazione.. la voglia di scavalcare, superare, arrivare per primi... il sentirsi sfruttati, ma soprattutto umiliati. e più di tutto, la sensazione di doversi guardare da qualcosa o qualcuno.. il dover necessariamente partire diffidenti, sulla difensiva.
e d'altro lato, la voglia di approfondire con qualcuno... il sospetto di avere accanto delle belle persone (non tutti.. ma qualcuno si), ma che palle al solo pensiero di intavolare le solite conversazioni da pranzo... lievemente false e ipocrite... però sempre necessariamente amabili.
e allora ne sono certa: io non sono fatta per questo mondo.. non ho le caratteristiche per andare da qualche parte... io sono fatta per sognare, per sperare..... per cercare chi ha bisogno di aiuto, non per schivare chi non vede l'ora di travolgermi....
sono fatta per le chiacchierate, non per gli urli. per le canzoncine scemotte, non per il tunz tunz. per i colori allegri, i maglioni, le scarpe da ginnastica (o se proprio, le ballerine), le sciarpe e i guanti tagliati.... non per le borse con la g.
sono fatta per la cioccolata calda, per un buon risotto.... per le verdure grigliate e persino i minestroni....
sono fatta per una famigliona enorme... sai quelle che dove ti giri salta fuori un cugino... eppure questo più che un sogno mi sembra un'utopia, oggi.. per come va la mia vita, nulla mi fa pensare di poter uscire dalla solitudine attuale.
nulla mi fa pensare che ci sia un posto per me, da qualche parte.

8 comments:

dori said...

c...... è il nostro amato/odiato prof di latino, greco, italiano, storia etc etc..........
te lo ricordi cosa diceva vero? che i giovani che non devono sognare, tanto è inutile..

Andrea said...

Anche il mio prof di italiano diceva sempre cose del genere. Usava spessissimo l'aggettivo "inesorabile", che usava come una falce contro le speranze, le ingenuità, le luminose illusioni dei suoi allievi.
Come facciamo a uscire da questa silenziosa oppressione? Siamo in tanti a sentirla, come una parete di vetro che ci separa dalla vita che avremmo voluto, e che per tutta la nostra infanzia e adolescenza ci hanno lasciato credere che avremmo vissuto.

polidora said...

..guarda...io continuo a sperare e a credere solo per non dare ragione a quell'uomo che tanto ci ha fatto star male (pur non togliendogli altri meriti...).
e poi...un posto accanto a me per te c'è sempre. e lo stesso vale per me (spero). quindi una sola ragione di essere c'è già! e poi magari sarà inesorabile ritrovarsi in un'alleanza, se, come dice anche andrea, siamo in tanti...
ci si troverà prima o poi?

dori said...

eppure forse è stato un bene, che ci facessero credere in una vita ben diversa..
sì, siamo in tanti ad avere questa sensazione. chissà se non se ne esce, se la soluzione sta nel cercare una vita meno "oppressiva".. oppure bisogna mollare tutto, ripartire da capo.. oppure?
ciccina.. dubito delle alleanze, soprattutto se numerose. lo sai, preferisco interagire con le persone singolarmente... ma accanto a me di posto per te ce n'è sempre tanto!!

Benjamin Brown said...

Se può consolarvi anche la mia prof di italiano, che peraltro stimo molto, è ogni anno più pessimista.
La realtà è che molti umanisti hanno la sindrome di Cassandra: si reputano gli unici detentori di una verità costituita relativa all'andamento della società e ritengono che nessuno sia in grado di condividere queste loro posizioni.. Non vi fate fregare.
Ah,dimenticavo.. Dori,un posto per te non c'è. Non ancora. Ma credo che tu possegga tutte le capacità per costruirtene uno che rispecchi la tua identità (questo blog ne è un esempio)...coraggio,rimboccati le ali.

dori said...

benvenuto, Benjamin.
hai ragione, non ho (abbiamo) scuse, non basta cercare il proprio posto, bisogna anche costruirselo... ma che sofferenza vedere che tanti sforzi, finora, hanno condotto a poco.
come diceva un altro prof (anche lui di italiano...) forza e coraggio!

dori said...

ciccina, ho scritto veramente "dove ti giri salti fuori un cugino"?!!
....

Anonymous said...

eh eh, caro Benjamin... la verità è che la mia cara amica dori è una lavativa e non ne vuole proprio sapere di rimboccarsi le maniche...!!!!eh eh, scherzo! che bello rivedere due persone a me così care che si conoscono grazie a questo blog...buon Natale, miei cari