Sunday, May 14, 2006

sensazione di solitudine.
improvvisa, quando non me l'aspettavo.
basta così poco.. a volte solo guardarsi attorno, e vedere persone tanto, tanto diverse da me... ma che ci faccio qui? che sto facendo?
e poi, anche quando sto bene con la gente (sì a volte capita persino a me), non lo faccio capire, me ne sto là chiusa e silenziosa........
uffa.
tra una settimana o poco più probabilmente non sarò in questa stanzetta angusta a scrivere... circondata da persone che ormai non mi conoscono più, che non salutano.. al massimo mi posso aspettare uno sguardo freddo.
eppure non è sempre stato così... ci sono state le chiacchierate in corridoio, le stupidate, i discorsi senza senso di chi straparla pur di non pensare agli esami....
le risate della mia vicina di stanza, che tutto il piano sentiva. dopo le lamentele ha dovuto mettere il silenziatore alla sua risata cristallina. povera!!
le cavolate che l'altra mia vicina sparava, soprattutto in vicinanza di una tv accesa con mike bongiorno o gerry scotti in sottofondo.
il giro di telefonate "a mensa all'1? all'1 partiamo o ci vediamo lì?", tutti i giorni, immutabili... la stessa persona sempre in ritardo.
chi mi chiamava nel cuore della notte, perchè aveva paura di morire, e non voleva farlo da solo.
e i tempi lontanissimi di "un posto al sole". del tedesco della 212....
i miei temuti aneddoti. ormai sono una leggenda (temuta).
requiem di un pensionato. 4 anni di vita.
(oddio, e del mio spasimante, ne vogliamo parlare? stupidastupidastupida... se non mi disprezzano o se si accorgono che esistono, bocciati!!)
sigh. anche tutto questo è finito.
sai, non importa cosa ci metti dentro, al tempo... quello passa, e a te rimane solo un po' di vuoto.
lo so cosa direbbe la mia parte ottimista: e allora riempi questo tempo che sta passando, ora!!
ha ragione, lo so, come sempre... ancora qualche minuto di lagna. poi mi passa.
e allora, dirai, che c'entra la foto con budapest? proprio non saprei, cicci...
ma perchè è così complicato trovare un po' di serenità?

6 comments:

giovanni said...

Bello post! Grazie e saluti da Amsterdam.

polidora said...

cicci cara, ma quanto bene ti voglio?
Non lo so, perché la serenità sembra non arrivare mai, forse perché abbiamo delle aspettative troppo alte? Non credo, penso ci mancherebbe così poco. A me, per esempio, bastò la tua visita qui a Firenze... chissà, ma a volte mi prende una tenerezza forte per tutta questa fragilità che è in noi e anche per tutta la fragilità che ci circonda...chissà, le sorprese, le future risate, gli impeti di coraggio, i momenti di panico, gli abbracci, le lacrime. verrà ancora, nuovamente,tutto questo, prima che qualcuno ci dica che è finita ed è inutile sforzarci di giocare meglio le nostre carte. La stoffa da giocatore che abbiamo è quella che ci è stata data in dotazione con le carte. E se imparassimo ad accettarla un po' di più?..almeno non bariamo, potrebbe essere una consolazione!...che bel post...un abbraccio

dori said...

si si è tutto vero...
e poi, non è così terribile, questa stoffa!!
mi è già passata, cmq!
sorridiamo alla vita.... e cerchiamo di vivere il presente
baci

polidora said...

...ti vorrei mandare il cagnolino che tu sai...mi capisci, vero?

dori said...

ooooh se si potesse...
io amo quel cagnolino!
(il mio cagnolone non si offende... li amo in modo diverso)
eheheheheheh

Andrea said...

Città liquida, persone "scivolose". Et voila. Milano è servita.