Non ci sto capendo più niente.
Diventa complicato anche solo capire cos’è definitivamente passato, cosa lascia tracce nel presente e cosa mi porterò dietro nel futuro.
Dal passato provengono delle persone, importanti ognuna in un modo tutto particolare. Di una parlo spesso, è un trauma e una scossa incontrarlo ogni volta, lui così vivo, attivo, lui incapace di adagiarsi e accettare senza discutere. Mi fa incavolare, ma ha ragione, non si fida nemmeno di me, e fa bene, soprattutto quando me ne vado alla scoperta di strade nuove. E poi Lorenzo, che affiora non si sa da dove e perché, senza dire cosa c’è stato, in tutti questi mesi, anni anzi, e che ancora mi imbarazza tanto. E mi fa sentire in colpa, anche se lo so che non dovrei. Come se mi potessi sentire in colpa per il carattere che ho, per le convinzioni più profonde, per gli enormi difetti che mi porto dietro e che fanno di me ciò che sono. Impossibile pretendere di cambiare, di rinunciare alla mia cocciutaggine, solo perché sarebbe facile, semplice, bello (almeno all’apparenza), perché mi porterebbe un po’ di serenità, momentanea e poi, in fondo, falsa.
Nel presente ci sono invece incontri casuali, ed è presto per capirci qualcosa. E non me ne importa così tanto, di avere un quadro completo e finito, così presto. Mi basta il fatto che mi aiutano, inconsapevolmente, a combattere il torpore. Adoro incontrare persone nuove. Spero poi sempre di incontrarle ancora, e tante tante volte ci si perde di vista troppo in fretta. Ma ora più che mai ho bisogno di persone e ancora persone accanto. Veloci, svelte a sostituire tutte quelle che mi deludono, che sembrano non vedere l’ora di dirmi addio.
Lo faccio anche con i libri, ormai… ne inizio un sacco, alla ricerca di qualcosa di nuovo, di fresco, di qualcosa che parli a me e direttamente a me. E a volte non basta nemmeno questo, per farmi affezionare… spero di non stare esagerando. Cerco, come sempre, un improbabile equilibrio.
Diventa complicato anche solo capire cos’è definitivamente passato, cosa lascia tracce nel presente e cosa mi porterò dietro nel futuro.
Dal passato provengono delle persone, importanti ognuna in un modo tutto particolare. Di una parlo spesso, è un trauma e una scossa incontrarlo ogni volta, lui così vivo, attivo, lui incapace di adagiarsi e accettare senza discutere. Mi fa incavolare, ma ha ragione, non si fida nemmeno di me, e fa bene, soprattutto quando me ne vado alla scoperta di strade nuove. E poi Lorenzo, che affiora non si sa da dove e perché, senza dire cosa c’è stato, in tutti questi mesi, anni anzi, e che ancora mi imbarazza tanto. E mi fa sentire in colpa, anche se lo so che non dovrei. Come se mi potessi sentire in colpa per il carattere che ho, per le convinzioni più profonde, per gli enormi difetti che mi porto dietro e che fanno di me ciò che sono. Impossibile pretendere di cambiare, di rinunciare alla mia cocciutaggine, solo perché sarebbe facile, semplice, bello (almeno all’apparenza), perché mi porterebbe un po’ di serenità, momentanea e poi, in fondo, falsa.
Nel presente ci sono invece incontri casuali, ed è presto per capirci qualcosa. E non me ne importa così tanto, di avere un quadro completo e finito, così presto. Mi basta il fatto che mi aiutano, inconsapevolmente, a combattere il torpore. Adoro incontrare persone nuove. Spero poi sempre di incontrarle ancora, e tante tante volte ci si perde di vista troppo in fretta. Ma ora più che mai ho bisogno di persone e ancora persone accanto. Veloci, svelte a sostituire tutte quelle che mi deludono, che sembrano non vedere l’ora di dirmi addio.
Lo faccio anche con i libri, ormai… ne inizio un sacco, alla ricerca di qualcosa di nuovo, di fresco, di qualcosa che parli a me e direttamente a me. E a volte non basta nemmeno questo, per farmi affezionare… spero di non stare esagerando. Cerco, come sempre, un improbabile equilibrio.
1 comment:
forse questo equilibrio non ci sarà mai, lo sai... ma è così importante continuare a cercare. Ma non sentirti mai in colpa per quello che sei
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