Ogni tanto sussurrava qualcosa, tra sé e sé, e ondeggiava anche un po’ avanti e indietro, come su un immaginario dondolo, tutta presa da chissà quali pensieri. Era il segno che era da qualche parte, lontano, molto lontano, in compagnia di chissà chi, mentre noi intorno eravamo presi da qualche discorso, qualche insulsaggine che spesso lei non riusciva a sentire, e che quasi sempre aveva per protagonista incontrastata proprio lei……. Sono anni e anni che mi racconta aneddoti, o che si trova al centro di aneddoti raccontati da altre persone. A partire, forse, da quello di quando era venuta a milano in treno e mio zio era alla stazione e non la trovava. O quello del caffè.
Non importa ora.
Spero solo di arrivare presto a casa.
Intanto, devo aspettare le 3 e mezza, e cercare di darmi un contegno.
Non sono cose da post, lo so, ma l'attesa è lunga, e vorrei tanto essere accanto a quella donna quasi trasparente,
Scrivevo queste cose, qualche giorno fa. Ora va meglio, sono di nuovo tra le formichine milanesi, prendo tram e corro qua e là... E scopro con sorpresa dove portano le strade e la metro, e la gentilezza inaspettata di alcuni tranvieri. Ma temo il tempo libero del week end, le inevitabili riflessioni sulle grandi scelte, sulle distanze e su quello che veramente conta. Mi spaventa sentire con certezza che queste domande torneranno, a intervalli più o meno regolari, senza nemmeno la speranza di trovare la risposta giusta. Eppure, si continua ad andare avanti... sveglia, caffè e si riparte.
2 comments:
perdonami la bruttezza grafica del post, Polidora..
... ma scherzi, perdonarti la bruttezza grafica del post???
Ma Dori, che dici alla tua Polidora? Lei che vorrebbe solo abbracciarti e stringerti le mani e dirti che le dispiace per questa lontananza fisica che non le permettere di vivere e condividere tutti i momenti della tua vita, anche questi... certamente inevitabili e anche per questo ancora più dolorosi... tvtb
Post a Comment