Anche io sono qui e non dormo. Sono stanca, è tardi. Ma fuori cade la neve e ho voglia di accompagnarla ancora un po', con la musica e con lo sguardo regolarmente rivolto al vetro che ho davanti. Ha cominciato a cadere che era già tardi, molti se ne accorgeranno domani mattina, quando si sveglieranno presto per andare al lavoro... è neve vera infatti, non come quella di qualche settimana fa. I tetti davanti sono bianchi, e lei continua a cadere, con quel suo rumore discreto di cui hanno già parlato in tanti e che tanti domani farà cadere nel pantano delle strade. Sono tornata questa sera da due giorni in Normandia; è un periodo strano, quando tutto è nuovo e strano non riesco mai a pensare come vorrei. Forse perché in fondo non ho niente a cui pensare. Ci sono le assenze, ci sono i dolori recenti. Ci sono le persone nuove, una dietro l'altra, tanto da non ricordarsi che un nome. Ci sono le partenze e gli arrivi; io ora sono qui, ma è una delle tante scale mobili.
Eccola, scende, copre tutto e tra poco coprirà anche queste parole. Vorrei scendesse in qualche altra città, da dove non mi giungono notizie, e che potesse almeno lei portarmi le notizie di cui ho bisogno. Ma ne ho bisogno?
E guardo questa neve come se fosse normale. Come se non l'avessi aspettata ogni anno della mia infanzia trepidando (lei invece non arrivava quasi mai), come se l'ultima nevicata non fosse legata ad una delle giornate più dure de ma vie. La neve sarà come una gomma. Cancella.
1 comment:
mannaggia a me e a quando dormo.. nelle notti sbagliate.
forse non c'è niente a cui pensare, forse c'è talmente tanto che fermarsi a pensare sembra un peccato, uno spreco inutile di tempo. ho notato che penso soprattutto al passato, quando il presente pare vuoto e il tempo si ferma, per farmi riposare un po'.
a presto, cicci, intanto un abbraccio stretto.
dori
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