Non riesco a trovare un modo... un punto di vista, o un appoggio forse, un punto di partenza su cui far leva. Una chiave, anche. Non ci riesco... non capisco cosa c'è, qual è il motivo per cui tutto va così male (da mesi, ormai). E mi ritrovo a piangere, troppo spesso. A svegliarmi ore prima del dovuto, in preda all'angoscia.
Del lavoro che faccio non me ne importa nulla. Odio quel posto immerso nella nebbia, odio dover andare a mangiare in un'orribile mensa, sempre con la stessa gente. Odio dover timbrare un cartellino, odio il conteggio delle ore, la scrivania con il pc, le giornate tutte uguali. Mi sembra di non avere via di scampo, di dover star sempre lì terrorizzata dal capo.
E nel fine settimana le cose non migliorano. Inquieta, senza però combinare nulla. Triste, apparentemente senza motivo.
Mi sento impossibilitata al contatto con la gente. Sola. In un ambiente ostile, lontano dal mio modo di essere. Imprigionata.
Il metallaro soffre, per come sto, e questo mi fa stare ancora peggio.
E poi si litiga, tanto. A volte mi dice cose estreme, mi spezza il cuore ogni volta. Potrebbero essere vere, però, e allora sarebbe più onesto dirsi addio. Lasciar perdere.
Del lavoro che faccio non me ne importa nulla. Odio quel posto immerso nella nebbia, odio dover andare a mangiare in un'orribile mensa, sempre con la stessa gente. Odio dover timbrare un cartellino, odio il conteggio delle ore, la scrivania con il pc, le giornate tutte uguali. Mi sembra di non avere via di scampo, di dover star sempre lì terrorizzata dal capo.
E nel fine settimana le cose non migliorano. Inquieta, senza però combinare nulla. Triste, apparentemente senza motivo.
Mi sento impossibilitata al contatto con la gente. Sola. In un ambiente ostile, lontano dal mio modo di essere. Imprigionata.
Il metallaro soffre, per come sto, e questo mi fa stare ancora peggio.
E poi si litiga, tanto. A volte mi dice cose estreme, mi spezza il cuore ogni volta. Potrebbero essere vere, però, e allora sarebbe più onesto dirsi addio. Lasciar perdere.