noi sereni e semplici o cupi ed acidi,
noi puri e candidi o un po' colpevoli
per voglie che ardono:
noi cerchiamo la bellezza ovunque
e noi compresi e amabili o offesi e succubi
di demoni e lupi, noi forti ed abili
o spenti all'angolo:
noi cerchiamo la bellezza ovunque
e passiamo spesso il tempo così,
senza utilità (quella che piace a voi)
senza utilità (perché non serve a noi)
(Marlene Kuntz, Bellezza)
Sento l’arrivo della primavera, mi piace l’aria che si respira a pomeriggio. Ieri ho persino ripreso a dedicare attenzioni al mio geranio (cacchio, ora che ci penso oggi non l’ho innaffiato), e ho grandi speranze, sono sicura che si riprenderà presto. Dopo pranzo, quando prendo il caffé in balcone, l’ottimismo di marzo mi prende la mano, mi viene tanta voglia di scrollarmi la polvere di dosso. Me ne vado in metro con i Marlene nelle orecchie, riascolto un po’ ossessivamente questa canzone, e mi viene tanta tanta voglia di piangere, ma sono tutte sensazioni positive, mi ricordano di essere viva. L’autunno non è stato poi così brutto, nonostante come siano andate le cose, mr.g. mi ha dato un po’ di serenità, un po’ di dolcezza, e mi ha fatto capire cosa mi manca così tanto. Poi l’inverno è stato un caos, fatto di residui (strani) di cose passate, e con un’incursione ancora più assurda. Ma ora non importa. Aspetto di vedere cosa mi riserva il futuro, e cerco nel presente qualche indizio. Chissà...